Dalla crisi finanziaria in poi, sono due i punti all’ordine del giorno in piccole e grandi aziende: ridurre i costi ed efficientare i processi produttivi.
Puntare a questo obiettivo di ottimizzazione e nello stesso tempo far fronte alle sfide della digitalizzazione non è per nulla banale.
Gli asset IT diventano sempre più fondamentali per l’attività aziendale, ma nello stesso tempo il business richiede che siano flessibili, funzionanti e con costi contenuti. Come mettere insieme tutti questi aspetti? L’outsourcing dei propri data center è sicuramente il primo passo. La crescita dei sistemi in colocation testimonia la sempre maggiore consapevolezza dei benefici di questa scelta.
La tecnologia può rivoluzionare il nostro quotidiano, dalle attività più semplici al modello di business e alle scelte strategiche delle aziende. Tuttavia, l’IT viene spesso visto come una funzione di supporto e sono solitamente in pochi a preoccuparsi del funzionamento delle infrastrutture che abilitano molte nostre azioni. Pensiamoci: tutti in azienda, dal CEO allo stagista, pongono al centro e desiderano concentrarsi sulle attività del core business.
Esternalizzare i data center rende possibile tutto questo, e in più permette maggiore flessibilità, rendendo l’infrastruttura maggiormente in grado di rispondere alle necessità aziendali. In ultimo, ma non per importanza, permette di fare affidamento sulla professionalità di un Colocator qualificato, ovviando ad eventuali problemi di sottodimensionamento della funzione IT.
Molte aziende ritengono ancora i propri dati come un asset proprietario da custodire gelosamente e vedono l’outsourcing, o più in generale la migrazione dei dati sul Cloud, come un rischio in termini di sicurezza e come una perdita di controllo sui dati. Niente di più sbagliato.
Affidarsi ad un Service Provider non ha soltanto un impatto già di per sé importante, come diminuzione dei costi operativi e infrastrutturali, ma apre anche nuove potenzialità in termini di scalabilità e di rispetto degli standard normativi. Proviamo a sintetizzare qui i vantaggi in quattro concetti:
Come abbiamo visto, decidere di esternalizzare, non necessariamente sostituendo del tutto le infrastrutture private, apporta dei vantaggi sostanziali sia in termini di costi sia in termini di impatto strategico sul business. Questo è ancor più vero per le piccole e medie aziende, talvolta povere di competenze tecnologiche e che spesso faticano a mantenersi aggiornate sulle evoluzioni del mercato.
La possibilità di accedere a sistemi in continuo aggiornamento, riducendo sia i costi operativi sia gli investimenti iniziali e usufruendo di servizi di grande professionalità è quindi un’occasione da non perdere. La scelta dell’outsourcing si rivelerà una decisione critica, che permetterà ad una piccola o media azienda di adattarsi più velocemente ai cambiamenti del mercato, a fronte di minori rischi di gestione dei dati e di conformità alla normativa.